Le necropoli di età tardoantica

A partire dalla fine del III secolo d.C. si determina a Mutina una parziale modificazione nella dislocazione delle aree sepolcrali. Mentre le necropoli di età imperiale si sviluppavano soprattutto lungo le principali arterie stradali, anche a distanza relativamente consistente dall’area urbana, le necropoli tardoantiche sembrano concentrarsi in prossimità della città, occupando in molti casi zone precedentemente interessate da quartieri residenziali, abbandonati a seguito della grave crisi economica e politica della fine del III e del IV secolo.

Necropoli tardoantica ad OVEST della città

Nell’area compresa fra Piazza XX Settembre, Piazza Roma, Via Taglio, Parco Novi Sad e Piazza S. Agostino / Largo A. Moro è stato rinvenuto un consistente numero di sepolture, sia monumentali che di tipo più modesto, databili dalla fine del III (o inizio IV) fino alla fine del VI secolo d.C.

Solo nella zona di Piazza S. Agostino/Largo A. Moro e lungo la strada ritrovata negli scavi del Novi Sad (rinvenimento 290) le tombe tardoantiche continuano ad occupare spazi già usati come necropoli in età imperiale. Viceversa nell’area di Piazza XX Settembre – Piazza Grande – Piazza Mazzini la necropoli tardoantica si sovrappone a precedenti aree residenziali che si erano sviluppate nel corso del I secolo.

In questo settore di necropoli prossimo alla città furono probabilmente deposte alla fine del IV secolo le spoglie di San Geminiano; sul luogo di sepoltura del santo sorse poi una basilica attorno alla quale si concentrarono nuove sepolture, soprattutto nel corso del V e VI secolo, come sembra dimostrare la particolare densità di tombe databili a questo periodo.

 

Necropoli tardoantica ad EST della città

Le necropoli che in età imperiale si sviluppavano ad est della città continuano ad essere utilizzate anche in età tardoantica. Tuttavia, come riscontrato anche per l’area sepolcrale a ovest della città, sembra che le zone più distanti dall’impianto urbano e maggiormente interessate dai rinvenimenti di età imperiale siano ora occupate meno intensamente.

Viceversa, si riscontra un più consistente utilizzo di aree più vicine alla città che precedentemente non sembrano essere state utilizzate come necropoli (rinvenimento 275).
Alcune centinaia di metri a sud della via Emilia, in Via L. Valdrighi, è stata rinvenuta una ricca tomba di un guerriero longobardo (rinvenimento 325).

Non essendo finora note altre sepolture di età tardoantica o altomedievale in questa zona, non è chiaro se questa tomba attesti una continuità d’uso dell’area sepolcrale che in età imperiale si estendeva lungo la strada diretta verso l’Appennino.

 

Necropoli tardoantica a SUD della città

L’area occupata precedentemente dalla necropoli meridionale di età imperiale continua ad essere utilizzata anche in età tardoantica, come dimostrano i rinvenimenti di un sarcofago (rinvenimento 311) e di alcune sepolture più modeste (rinvenimenti 306 e 310).

 

Necropoli tardoantica a NORD della città

Quest’area si colloca, come le altre, in una zona prossima all’area urbana e fu destinata a necropoli forse già in età imperiale (rinvenimento 184). Fu certamente utilizzata a tale scopo nel III e IV secolo, periodo a cui sembrano riferirsi i rinvenimenti archeologici.

A giudicare dagli importanti sarcofagi presenti nella zona (rinvenimenti 99, 183, 185) e dal prestigio di alcuni individui che vi erano sepolti, quali il pretoriano M. Aurelius Processanus (rinvenimento 99), si tratta di una necropoli di una certa rilevanza, probabilmente in quanto era disposta lungo la direttrice viaria che conduceva verso Verona e verso il Nord Est.