Le Coorti Pretorie

Il termine cohors praetoria indicava in origine un gruppo scelto di amici e commilitoni che accompagnava in guerra un comandante militare e che nell’accampamento operava accanto al praetorium, cioè il quartier generale del comandante.

A partire dall’età tardo repubblicana cominciano ad essere attestati reparti speciali a disposizione di consoli, proconsoli o legati di legione organizzati in coorti di circa 1000 uomini.
I praetoriani sono dunque formazioni di soldati di élite reclutati esclusivamente fra i cittadini romani residenti in Italia.
Il loro primo massiccio utilizzo avvenne proprio durante la guerra di Modena, quando nella battaglia di Forum Gallorum si scontrarono 3 coorti pretorie: 2 al comando di Antonio ed una al comando del propretore Ottaviano.
A partire dal 2 a.C. al comando delle coorti pretorie vennero posti uno o due praefecti praetori, mentre precedentemente ogni coorte era comandata da un tribuno dei pretoriani, di rango equestre; analogamente alle legioni, le coorti pretoriane erano divise in centurie poste a capo di un centurione, affiancato da un soldato scelto (optio).
L’equipaggiamento dei pretoriani era del tutto identico a quello dei legionari; l’unica differenza era costituita dai colori delle tuniche e dei pennacchi degli elmi, rosso per i pretoriani e bianco per i semplici legionari.
Durante l’età imperiale le coorti pretorie costituirono il principale strumento usato dagli imperatori per affermare il proprio potere, diventando la guardia del corpo dell’imperatore e di fatto l’unico valido contingente militare stanziato in Italia assieme alle milizie di marina dislocate a Miseno e Ravenna.