Ottaviano Augusto
Gaio Ottavio (63 a.C. – 14 d.C.), pronipote di Cesare, fu adottato e nominato erede da quest’ultimo nel 45 a.C. L’anno seguente, dopo l’assassinio di Cesare, Gaio Ottavio tornò in Italia dall’Epiro e accettò l’adozione trasformando il suo nome in Gaio Giulio Cesare Ottaviano.
Il suo crescente ruolo politico fu determinato inizialmente dalle favorevoli sorti del Bellum Mutinense che lo vide unico vincitore su Marco Antonio, essendo morti in battaglia i consoli Irzio e Pansa. Successivamente, nominato console nell’agosto del 43 a.C., raggiunse un accordo con Marco Antonio e Marco Emilio Lepido con i quali formerà il secondo triumvirato.
L’accordo prevedeva che ad Antonio spettasse il governo dell’Oriente e della Gallia, a Lepido quello dell’Africa e ad Ottaviano quello della Spagna. Quest’ultimo però, rimanendo a Roma, controllava di fatto tutta l’Italia, compresa la Gallia Cisalpina.
Nel 40 a.C. dopo una grave crisi che portò ad uno scontro fra Ottaviano ed Antonio si giunse ad una pacificazione che garantiva ad Ottaviano il governo dell’Occidente, ad Antonio l’Oriente e a Lepido l’Africa. L’accordo fu anche garantito dal matrimonio fra Antonio e Ottavia, sorella di Ottaviano. L’intesa fra Ottaviano e Lepido si incrinò presto e nel 36 a.C., a seguito del tentativo di quest’ultimo di impadronirsi della Sicilia, Ottaviano riuscì a togliergli il titolo di trimuviro e il governo dell’Africa.
Nel 32 a.C.,allo scadere del triumvirato, Antonio ripudiò Ottavia: Ottaviano sfruttando l’evidente distacco di Antonio dalla tradizione romana e rendendo pubblico il testamento, che favoriva Cleopatra e i suoi figli, riuscì ad accreditarsi come difensore di Roma e della romanità. La conseguente dichiarazione di guerra alla regina di Egitto si risolverà l’anno seguente con la definitiva sconfitta di Antonio, il quale si darà la morte con la sua amante Cleopatra.
Ottaviano oramai protagonista assoluto della vita politica romana, assunse nel 27 a.C. il titolo di princeps, e fu acclamato Augusto, un epiteto di origine religiosa che gli attribuiva una particolare venerazione propria di un monarca assoluto. Nel 12 a.C. alla morte di Marco Emilio Lepido assunse anche il titolo di Pontefice Massimo, la più alta carica religiosa dello stato romano che Ottaviano aveva lasciato fino ad allora nelle mani del suo antico rivale.
Nei lunghi decenni del suo governo Ottaviano si dedicò al consolidamento del potere in forme dinastiche riformando lo stato romano sia dal punto di vista amministrativo che burocratico. L’età augustea è caratterizzata da un deciso sviluppo sociale ed economico, cui si affiancò una intensa politica urbanistica e il fiorire dell’architettura, delle arti e della cultura.