Età repubblicana

Impianto urbano durante l’età Repubblicana.

Le attestazioni archeologiche relative all’età repubblicana (II e I secolo a.C.) sono molto scarse. L’unico elemento ricostruibile, oltre al percorso della Via Emilia che attraversava la città e che coincideva con il decumano massimo, è l’ipotetica estensione generale dell’area urbana.

Resti di mura realizzate con grandi conci di pietra sono stati trovati a circa 8 metri di profondità nella zona dell’attuale mercato coperto, attiguo a Piazza XX Settembre (rinvenimento 209). Altri resti attribuibili a mura sono stati individuati in Piazza Roma (rinvenimento 160): in questo caso si tratta di un grande muro di laterizi. Sulla base di questi due rinvenimenti e della distribuzione delle necropoli di età repubblicana ed imperiale, che risultano sempre collocate all’esterno dell’area urbana, è possibile ricostruire il perimetro originario della città: il centro di Mutina, esteso per circa 35 ettari, coincideva all’incirca con la parte orientale dell’attuale centro storico e con l’area dei quartieri residenziali costruiti a partire dall’inizio del XX secolo immediatamente al di fuori dei Viali Caduti in Guerra e Martiri della Libertà.

Analogamente a quanto riscontrato in altre località della regione e dell’area padana, è probabile che in questa prima fase la maggioranza delle case fosse costruita in gran parte con materiale deperibile, soprattutto legno, anche se non dovevano mancare edifici, specie pubblici e religiosi, costruiti interamente con laterizi e con materiali lapidei. L’esistenza, verso la fine del I secolo a.C., di lussuose dimore patrizie è documentata dai resti della ricca domus di Via Università (rinvenimento 225).