Ricostruzione di un accampamento romano contenente due legioni.

Il Campo Militare

Durante le campagne militari i romani allestivano accampamenti fortificati (castra) come base logistica e per acquartierare le truppe.
L’accampamento era dotato di quattro porte (una per lato) e di due strade principali perpendicolari che dividevano il campo in quattro settori: la via praetoria, parallela al lato corto, e la via principalis. All’incrocio delle due strade, al centro di uno spiazzo circondato da una palizzata era collocato il praetorium, dove era la tenda del legatus e dove aveva sede il quartier generale.

Legionari in marcia con il loro bagaglio che comprendeva 2 pila murararia e attrezzi da scavo e da taglio. Da un rilievo della Colonna Traiana.

La posizione dell’accampamento veniva prescelta da drappeli di esploratori a cavallo (speculatores). La scelta rispondeva ad esigenze strategiche e tattiche in relazione alla possibilità di controllo militare e visivo del territorio, di difendibilità dell’area, di facilità di comunicazioni. Naturalmente erano prese in considerazione anche necessità primarie, come la possibilità di un facile approvvigionamento idrico.

Legionari al lavoro per la preparazione del campo. Da un rilievo della colonna Traiana. Benché di 150 anni più recente rispetto al periodo della guerra di Modena, il rilievo raffigura tecniche e strumentario già in uso precedentemente.

Giunti sul luogo prescelto una parte di legionari si dedicava a lavori di sterro e disboscamento necessari alla preparazione dell’area, mentre la parte rimanente si schierava in armi verso il nemico, pronta a difendere da eventuali attacchi i legionari intenti alla costruzione dell’accampamento.

Anche se esistevano dei reparti specializzati di pionieri (antecursores) ogni soldato era dotato di attrezzi da lavoro: picconi (dolabrae), scuri e vanghe.

Raffigurazioni di accampamenti con tende dalla colonna Traiana.

Il primo intervento era destinato a costruire le principali difese, consistenti generalmente in un fossato profondo mediamente 2 metri e in un terrapieno (agger) realizzato con la terra di risulta dello scavo del fossato. Sulla sommità di questo terrapieno venivano piantati dei pali di legno appuntiti alle due estremità e alti circa 1,70 metri definiti pila muraria. Legati fra di loro consentivano di formare una palizzata. Ogni legionario disponeva di due pila muraria; dunque un accampamento provvisorio di 4 legioni (circa 20.000 uomini) aveva 40.000 pila muraria disposti su un perimetro rettangolare che le fonti ci dicono pari a 2.800 metri.
Le tende da campo romane sono raffigurate nella Colonna Traiana, più recente di oltre un secolo rispetto al periodo della guerra di Modena.

È probabile tuttavia che la forma non fosse variata eccessivamente.
Il materiale usato per costruire le tende consisteva probabilmente in uno o due strati di pelli di capra montati su un telaio di legno smontabile. Ogni tenda era destinata ad ospitare otto legionari. Le tende degli alti ufficiali e dei primi pili si affacciavano lungo la Via Principalis ai lati del Pretorio.

Il bagaglio del legionario

Quando le operazioni militari si prolungavano l’accampamento veniva rafforzato con strutture più solide: l’agger veniva consolidato con gabbioni lignei o muri in pietra, le palizzate venivano innalzate, il fossato ampliato e approfondito, mentre le tende erano sostituite da baracche in legno.