Alti ufficiali della legione

A capo della legione era il legatus legionis, un alto ufficiale che proveniva sempre dall’ordine senatorio. Il simbolo del suo rango era un’ampia fascia color porpora detta laticlavus che decorava l’uniforme: quest’ultima era costituita da una corazza anatomica in bronzo argentato che recava a rilievo i muscoli pettorali ed addominali. Al di sotto della corazza, ad ulteriore protezione del corpo, veniva spesso indossato un giustacuore di cuoio da cui pendeva un gonnellino costituito da fasce di cuoio sovrapposte dette pteugeres; pteugeres erano anche sulle spalle.
L’elmo si differenziava da quello dei legionari e dei centurioni e si rifaceva a modelli derivati dall’elmo attico o corinzio. Come il centurione anche il legatus portava gli schinieri.

 

Spesso il grado di legatus legionis era il trampolino di lancio per l’ascesa ad una brillante carriera politica. Marco Antonio ad esempio fu legatus legionis di Cesare.

Al di sotto del legatus legionis era un secondo alto ufficiale, il tribunus laticlavus che aveva funzioni da luogotenente.
Generalmente tale grado era ricoperto da giovani di rango senatorio ad inizio carriera. Venivano poi il praefectus castrorum ed il primus pilus.

Raffigurazione di una uniforme da alto ufficiale, databile alla seconda metà del I sec. a.C. Si può notare la corazza anatomica e il laticlavus. Museo Lapidario Estense.

Ambedue erano uomini di provata esperienza militare, ex centurioni che erano riusciti a far carriera: al primo erano affidate tutte le incombenze logistiche della legione, mentre il secondo era il centurione di grado più elevato di tutta la legione ed era il capo delle truppe durante il combattimento. Il grado di primus pilus era uno dei più ambiti dai soldati in quanto raggiungibile per meriti di combattimento e non per appartenenza a determinati ceti sociali.

Il primus pilus restava in carica solo un anno, dopo di che poteva ottenere il congedo o passare al grado di praefectus castrorum. Il grado di questi ufficiali può essere equiparato a quello odierno di colonnello. Seguivano nella gerarchia della legione i cinque tribuni di rango meno elevato, assimilabili al moderno grado di maggiore. Provenienti dal ceto equestre, erano detti angusticlavi perché la loro fascia di porpora era più sottile rispetto a quella degli ufficiali provenienti dal rango senatoriale.
Sia il tribunus laticlavus sia i cinque tribuni angusticlavi indossavano una uniforme simile a quella dei legati. Come ulteriore segno distintivo, analogalmente ai centurioni, portavano la spada sul fianco sinistro.

Particolare dell’ara di Domitius Aenobarbus, fine II sec. a.C. Parigi, Museo del Louvre.
La cosiddetta Ara di Domitius Aenobarbus, rinvenuta a Roma in Campo Marzio e raffigurante una cerimonia amministrativa e un sacrificio agli dei, fu realizzata alcuni decenni prima della guerra di Modena ma l’abbigliamento e l’armamento dei legionari e dell’ufficiale, rappresentati nel rilievo scultoreo, sono assai simili a quelli in uso in epoca cesariana. In un particolare del rilievo compare la raffigurazione di un alto ufficiale dell’esercito romano. È probabile che l’uniforme dei legati e dei tribuni che combatterono la guerra di Modena non fosse troppo diversa da questa.

Falera in bronzo raffigurante una gorgone, probabilmente applicata all’armatura di un centurione o di un alto ufficiale. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.

Falera in bronzo raffigurante testa di leone, probabilmente applicata all’armatura di un centurione o di un alto ufficiale. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.