Piatto da Capena (Roma) con elefante da guerra.
Roma, Museo Nazionale di Villa Giulia. II sec. a. C.

Gli Elefanti

L’esercito romano incontrò gli elefanti per la prima volta nel 280 a.C. quando Pirro, re dell’Epiro, intervenne in Italia con l’intento di sottomettere le regioni meridionali e la Sicilia. L’impatto con questi animali, che i romani chiamarono Buoi Lucani, fu disatroso per l’esercito di Roma. Soldati e cavalli atterriti dalla mole delle bestie si diedero alla fuga, provocando una strage.
Più tardi anche i romani cominciarono ad usare questi animali a scopo bellico o da parata. Si racconta per esempio che Pompeo sfilò in trionfo per le strade di Roma su una quadriga tirata da elefanti.
Le fonti storiche narrano che un certo numero di truppe con elefanti partecipò anche alla Guerra di Modena passando dalle forze comandate dal Senato a quelle di Marco Antonio. Il loro ruolo in battaglia era principalmente quello di scompaginare le file delle legioni, sfondando il massiccio fronte composto dai legionari.  L’uso degli elefanti andò scomparendo progressivamente durante l’età imperiale. Uno degli ultimi utilizzi degli elefanti fu fatto dall’imperatore Claudio durante le campagne militari in Britannia del 43 d.C.

Denario in argento di Giulio Cesare, databile al 49 – 48 a. C., raffigurante un elefante che calpesta un drago.
Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

Denario d’argento del console Cecilius Metellus Caprarius (125 a. C.), con raffigurazione di Giove in trionfo su biga trainata da due elefanti. In alto vittoria alata con corona.
Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena