136. Piazza Grande, presso l’abside del Duomo
Necropoli. Età tardoantica/altomedievale
1987-88. Scavi per la realizzazione di un collettore fognario (scavi Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna – Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena)
Gli scavi hanno portato alla luce una complessa ed articolata stratigrafia archeologica. Al di sotto dei livelli di età medievale, caratterizzati soprattutto da pavimentazioni della piazza e da numerose sepolture a cassa laterizia, è attestato un livello altomedievale con resti di una fondazione in laterizi di tipo romano.
I livelli alluvionali, in quest’area poco spessi probabilmente a causa di un rialzo artificiale del terreno su cui era stata costruita la basilica tardoantica, coprivano varie sepolture relative alla necropoli tardoantica che si estendeva a ovest della città.
Sebbene i livelli di età tardoantica siano stati indagati soltanto per un’estensione di circa 15 mq, è stato possibile riconoscere due fasi di utilizzo della necropoli. La notevole concentrazione delle sepolture è forse spiegabile con la probabile vicinanza della basilica costruita sul luogo di sepoltura di San Geminiano alla fine del IV secolo. I materiali recuperati nello scavo sono conservati presso il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.
Fonti e documenti
Planimetria dello Scavo
La fase più antica rivela un’evidente volontà di monumentalizzazione dell’area sepolcrale: le tombe si disponevano ai lati di una strada in battuto di ghiaia e frammenti laterizi (n. 164) che si interrompeva in corrispondenza di un’area sepolcrale delimitata da due rocchi di colonne evidentemente di recupero.
Si tratta forse di un monumento funerario del tipo a baldacchino che gli scavi hanno potuto mettere in luce solo parzialmente. In quest’area trovavano spazio varie sepolture del tipo a cassa laterizia: la tomba 25 con mattoni posti di taglio, la tomba 24 con copertura alla cappuccina, la tomba 19, coperta da grandi lastre di pietra di reimpiego che conservano nella parte rivolta verso l’interno della tomba le lettere .ET / E. FIL; la tomba 21 coperta da una stele di recupero, più antica di vari secoli, che riporta la dedica di Marcus Aelanius Proculus. A fianco di questa era una sepoltura in tronco di quercia (tomba 30).
La seconda fase comportò l’inserimento all’interno dell’area funeraria di casse laterizie con mattoni posti di taglio come le tombe 20, 29 e 23, quest’ultima coperta da una grande lastra di pietra rettangolare. In concomitanza con la costruzione di queste sepolture, o in un momento immediatamente successivo, tutta l’area venne pavimentata con grandi frammenti di laterizi.
Sezioni stratigrafiche dello Scavo
1. Frammenti laterizi, 2. Pietre, 3. Lastre calcaree, 4.Strutture in laterizi, 5. Riempimenti moderni e livelli pavimentali bassomedioevali, 6. Livelli pavimentali altomedioevali, 7. Black Earth a forte e media componente organica, 8. Coltri sabbiose di riporto, 9. Alluvioni, 10. Depositi pedogenizzati ricchi di sostanza organica, 11. Pavimento di calce, 12. Riempimento di fosse sepolcrali.
1. Frammenti laterizi, 2. Pietre, 3. Lastre calcaree, 4.Strutture in laterizi, 5. Riempimenti moderni e livelli pavimentali bassomedioevali, 6. Livelli pavimentali altomedioevali, 7. Black Earth a forte e media componente organica, 8. Coltri sabbiose di riporto, 9. Alluvioni, 10. Depositi pedogenizzati ricchi di sostanza organica, 11. Pavimento di calce, 12. Riempimento di fosse sepolcrali.
Foto dello Scavo
Rinvenimenti
Tomba in tronco di quercia
Stele di M. Aelanius Proculus
Stele rettangolare reimpiegata in età tardoantica come lastra di copertura di una sepoltura a cassa laterizia. Al centro del frontone è presente una testa di gorgone, ai lati sono due delfini. Metà del II secolo d.C.