135. Piazza Grande, lato est

Necropoli. Età tardoantica
7 e 11 novembre 1552. Scavi per la costruzione del portico del Palazzo Comunale, presso la Torre dell’Orologio

Una cronaca del XVI secolo ricorda il rinvenimento di una tomba del tipo a cassa laterizia, di un sarcofago e di una stele figurata ed iscritta. È probabile che la stele, verosimilmente databile ad età romana, fosse stata qui reimpiegata con testo e decorazione a vista come copertura di una sepoltura tardoantica, secondo un uso frequente ed attestato anche dalla vicina stele di M. Aelanius Proculus (rinvenimento 136). I materiali, che non ci sono pervenuti, sono riferibili alla necropoli tardoantica a ovest della città.

Approfondimento

Il 7 novembre 1552 la cronaca di Tommasino de’ Bianchi ricorda il rinvenimento di una tomba a cassa laterizia e verso nord di “una bella sepultura de marmore biancho molto in profondo”, che non fu asportata. Pochi giorni dopo nel corso dei lavori venne messa in luce, ma ugualmente non asportata, una “preda granda con una testa e litere”.

Fonti e documenti

Cronaca di T. de’ Bianchi

A dì ditto.
Lo horologio de Modena che è sopra al palazo se ge dato principio alli 4 del prexente a farge pilastri sotto el porticho apreso la porta della masina verso mezo dì et nel fondamento ge hano atrovato una sepultura de prede cote con una testa de morte dentre: dicono essere de una dona; e dal altro lato verso la piaza sotto el detto porticho apreso la colona faciandoge uno pilastro ge hano atrovato una bella sepultura de marmore biancho molto in profondo e per non mesedare atorno a detta colona la hano lasata stare sotto terra e suxo detti dui pilastri se ge ha a fare doe colone grosse con uno volto che sia sotto uno altro volto che sustenero lo horologio e cossì andarà dalle altre bande fortificato, el M.ro de muro si è M.ro Pelegrino di Rainaldi con dui soi fioli muradori e che ne ha cura della fabrica sua.

 

Tommasino de’ Bianchi, Cronaca modenese, 7 novembre 1552
BE, Cronache Modenensi manoscritte, a.T.1.9, c. 938 r.

 

Venerdì adì 11 ditto.
Questo dì de S.to Martino li muradori e taiapreda lavorano a fare li pilastri sotto lo horologio et ge hano driciato viva preda granda con una testa e litere con uno de detti pilastri; li supra stanti sono M. Thomaso Cavallarino et M. Benedetto Carandino quali hano computato che el se lavora questo dì che è festa comandata e se per disgratia ge acascase qualche pericolo el ge staria molto ben perché non hano reverentia a Dio ne a Santi.

 

Tommasino de’ Bianchi, Cronaca modenese, 11 novembre 1552
BE, Cronache Modenensi manoscritte, a.T.1.10, c. 938 v.