98. Viale Caduti in Guerra, verso Piazzale N. Bruni

Bonifica con anfore. Età romana
22 febbraio 1549. Scavi per la costruzione delle mura a levante di porta Castello

Una cronaca del XVI secolo ricorda il recupero di un cospicuo numero di anfore, andate successivamente perdute. In base al confronto con ritrovamenti analoghi attestati in area urbana, il rinvenimento può essere interpretato come un intervento di bonifica. È invece da escludersi la destinazione funeraria delle anfore, a volte utilizzate anche come cinerari, ipotizzata dall’autore della cronaca.

Approfondimento

La cronaca di Tommasino de’ Bianchi descrive alla data del 22 febbraio 1549 il rinvenimento, a est del canale Naviglio, di un cospicuo numero di «vasi de terra cotta con la panza aguzi in fondo alquanto et il collo longo e sutile con dui mànegi in li quali già li homini de questa cità brusavano li soi corpi morti».

Fonti e documenti

Adì ditto.
I lavoranti se cavano li fondamenti e fosse de l’ampliatione in la parte verso la strada del canale del Navilio ove è la montagna. Ge hano trovato questo dì molti vasi de terra cotta con la panza aguzi in fondo alquanto et il collo longo e sutile con dui manegi in li quali già li homini de questa cità brusavano li soi corpi morti et mettevano le cenere in detti vasi.

 

Tommasino de’ Bianchi, Cronaca modenese, 22 febbraio 1549
BE, Cronache Modenesi manoscritte, a.T.1.9, c. 699 r.