340. Viale A. Gramsci, angolo Via Toniolo
Necropoli. Inizi I secolo d.C.
Febbraio 1965. Scavi per le fondazioni di un edificio
A 4 metri di profondità si rinvennero due stele funerarie iscritte. Il rinvenimento, a notevole distanza dall’area urbana di Mutina, potrebbe forse essere riferito alla necropoli extraurbana lungo l’asse del cardine massimo.
I due monumenti sono conservati presso il Lapidario Romano dei Musei Civici e il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.
Rinvenimenti
Stele di P. Seppius Faustus
Stele con timpano. La metà superiore è levigata per l’inserimento dell’iscrizione. Inizi I secolo d.C.
V(ivus) P(ublius) Seppius P(ubli) l(ibertus) / Faustus sibi et suis. / V(ivis) P(ublio) Seppio P(ubli) l(iberto) Lepido / et Severae concub(inae). / In agr(o) p(edes) XII, in fr(onte) p(edes) XI.
Publio Seppio Fausto, liberto di Publio, fece da vivo a se stesso e ai suoi. A Publio Seppio Lepido, liberto di Publio, e alla concubina Severa, viventi. Il recinto misura 12 piedi in profondità, 11 sul lato frontale.
Il liberto Publius Seppius Faustus erige il monumento funerario per se stesso e per i suoi familiari. Il dato onomastico indica che probabilmente questo personaggio faceva parte di quella classe di militi-contadini del Sannio e delle Irpinie che la politica triumvirale e augustea ricompensò di terre nella Cisalpina. L’area sepolcrale aveva un’estensione di circa m 3,60 x 3,30.
Stele di C. Betilienus Silo
Stele con timpano frammentaria nella parte superiore. Nella parte inferiore è un foro per una trave di fermo. Inizi I secolo d.C.
C̣(aius) Betil[ie]nus Sp̣(uri) [f(ilius)] / Siḷọ sibi et Blaesienae St(ati) ḷ(ibertae) / Tertiae, matri suae, / arbitratu P(ubli) Verati / P(ubli) l(iberti) Cresti.
Gaio Betilieno Silone, figlio di Spurio, (fece) a se stesso e a Blesiena Terza, liberta di Stazio, sua madre, per volontà di Publio Verato Cresto, liberto di Publio.
Il monumento viene eretto da Caius Betilienus Silo figlio di Spurio, a se stesso e alla madre per volere di un certo Publius Veratius Crestus. Il nome di Betilienus indica la provenienza centro-italica del personaggio probabilmente giunto in Cisalpina a seguito di assegnazioni coloniali.