312. Area tra Viale L. A. Muratori e Viale N. Fabrizi
Edificio o necropoli. Età romana
Maggio 1546. Scavi presso il canale della Pradella
Una cronaca del XVI secolo ricorda due distinti recuperi di materiali edilizi, rispettivamente a m 4,20 e m 5,20 di profondità. La genericità dei dati forniti dalla fonte non consente di riferire il rinvenimento ad una precisa tipologia.
Non è improbabile, data la vicinanza a rinvenimenti di tipo funerario pertinenti alla necropoli meridionale di Mutina, che si tratti di un monumento funerario e/o di altre strutture correlabili a questa area sepolcrale.
Approfondimento
La cronaca di Tommasino de’ Bianchi ricorda che il 18 maggio 1546 nel terreno dei monaci di San Pietro presso la Pradella vennero recuperati “sotto terra 8 braza” “molti peci de matoni cioè prede come tavoloni”.
Due settimane dopo il cronista segnala il rinvenimento nella stessa area di “doe bele prede grande lavorate con cornixe de uno edifitio già ruinato et ancora taveloni assai grandi” “sotto terra braza circa 10”.
Fonti e documenti
Cronaca di T. de’ Bianchi
Martedì adì 18 ditto.
Il se lavora gagliardamente al cavamento del bellovardo de S.to Petro et ge conduto giarina assai da soldi 7 il caro et sabione assai da soldi 5 el caro pagati de denari della camera ducale.
Item se seguita de cavare uno grande poxo in la terra deli monici de S.to Petro fra el canale della Berdella vechio e la via delle fosse verso levante, il quale è largo braza 8 et va cavo circa 16 braza per farge andare l’aqua delle fosse et puj cavarla e butarla in detto canale vechio con rode menati da boj et se prepara de farge lo edificio sopra et se recunza le rode et se fa li fondamenti delle colone del edificio et in detto pozo sotto terra 8 braza ge hano trovato molti peci de matoni cioè prede come tavoloni.
Dominica adì 30 mazo
Anche se lavora questo dì al balovardo de S.to Petro et in una parte al incontro della via che andava dreto al canale dalla Predella alias Bardella sotto terra b. circa 10 se ge trovato doe bele prede grande lavorate con cornixe de uno edifitio già ruinato et ancora taveloni assai grandi come questa faciata de carta, le quale prede serano del duca.