253. Viale Martiri della Libertà

Edificio o domus. Età romana
12 aprile 1548. Scavi per la costruzione delle mura tra Porta Saliceto e il baluardo di S. Pietro

Una cronaca del XVI secolo riporta il rinvenimento ad una profondità di circa m 8,30 di resti di una pavimentazione a mosaico con decorazione a motivi vegetali e di altri materiali edilizi.

Tutti i reperti sono andati perduti, ma sulla base della descrizione che ne ha lasciato il cronista, il rinvenimento sembra inquadrabile in una fase non avanzata dell’età imperiale.

La zona corrisponde al centro dell’area urbana antica, dove erano ubicati spazi a destinazione pubblica e privata.

Approfondimento

La cronaca di Tommasino de’ Bianchi ricorda il rinvenimento di “uno belissimo tavolato” a mosaico a motivi vegetali con tessere piccole “quanto è uno da’ da zugare” e di molti “giaroni e tavelloni”.

Tommasino aggiunge che il rinvenimento avvenne “sotto terra delle braccia 16 [circa m 8,30]”, ma precisa che ricevette questa notizia di seconda mano (“al iudicio de periti”).

Fonti e documenti

Cronaca di T. de’ Bianchi

Zobia adì 12 aprile.
M. Bartolamè et M. Antonio Francesco Foiano che hano tolto afare la piata forma fra la porta Saliceto et el bellovardo de S.to Petro hano atrovato li cavadori nel luoco dove se fonda la coltrina della muraglia della città dal capo verso el bellovardo uno belissimo tavolato fatto a musaicha picola quanto è uno dà [dado] da zugare con certi belli foiami antiqui sotto terra delle braza 16 al iudicio de periti e molti giaroni e tavelloni.

 

Tommasino de’ Bianchi, Cronaca modenese, 12 aprile 1548. BE, Cronache Modenesi manoscritte, a.T.1.9, c. 610 r.