225. Via Università 9, angolo Corso Canalgrande, area dell’ex Cinema Capitol

Domus. II secolo a.C. – età tardoantica.

1965-1967. Escavazioni per la costruzione del Cinema Capitol (ricerche B. Benedetti)

2009. Scavi per la ristrutturazione dell’edificio dell’ex cinema Capitol (Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna)

I lavori di escavazione effettuati negli anni 1965-67, estesi per circa 650 mq, misero in luce alla profondità di 4 m strutture murarie e pavimenti riferibili ad una domus urbana forse distrutta da un incendio, come sembra indicare l’esistenza di uno strato di ceneri e carboni dal quale pare provengano i principali rinvenimenti archeologici. La scarsa documentazione disponibile per questi scavi permette solo di ricostruire una sommaria planimetria dell’edificio, con cortili interni e vani collegati da corridoi.

La presenza di uno spazio interno aperto (peristilio) appare confermata dal ritrovamento dei resti bronzei di una fontana con getti a forma di anatra. Altri elementi bronzei riferibili a due letti tricliniari, ai montanti di un tavolino e ad un candelabro potrebbero appartenere all’arredo di ambienti di rappresentanza tipici delle domus romane. I resti archeologici documentano una continuità di utilizzo dell’edificio a partire dalla metà del I sec. a.C. fino al I sec. d.C. ed una successiva fase di occupazione di età tardoantica.

Negli scavi del 2009, molto meno estesi, sono state effettuate due trincee nelle quali è stata raggiunta la profondità massima di 6,70 m dall’attuale piano stradale, riconoscendo 4 principali fasi insediative riferibili all’età romana.

La I fase (da 6,45 a 4,70 m di profondità), databile al II sec. a.C., è rappresentata da una struttura in mattoni sesquipedali con orientamento nord-ovest / sud-est; la larghezza di 90 cm fa supporre che si tratti della fondazione di un muro portante.

La II fase (a circa -4,60 m) si colloca tra la fine del I sec. a.C. e il I sec. d.C., e corrisponde cronologicamente alla domus scoperta negli anni ’60. A questa fase sono riferibili le fondazioni, realizzate in mattoni sesquipedali, di un grande plinto rettangolare e di due muri, risparmiate dalle escavazioni del 1965-67.

La III fase (a circa -4 m) è datata alla fine del II sec. d.C. e corrisponde ad una ristrutturazione della domus e del suo impianto idrico, documentata da due strutture murarie in laterizi frammentari legati con malta e da una fistula in piombo con orientamento nord-ovest / sud-est. Nel corso della IV fase, tra la fine del III e l’inizio IV sec. d.C., alle strutture preesistenti furono addossate due nuove fondazioni murarie in frammenti di mattoni sesquipedali, in connessione con un pavimento conservatosi nella preparazione in cocciopesto.

I materiali sono conservati presso il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.

Fonti e documenti

Planimetria dello scavo 1965-1967

 

L’esigua documentazione di scavo consente di ricostruire una sommaria planimetria delle strutture murarie rinvenute. Si tratta di una serie di ambienti (A, B, C) delimitati da muri ortogonali; i vani sono collegati da corridoi di disimpegno (D, F) intorno ad uno spazio aperto (G).

 

Foto dello scavo 2009

 

Scavo 2009. Fondazioni murarie: quella superiore, datata alla fine del II sec. d.C., poggia su una più larga fondazione risalente al II sec. a.C.

 

Scavo 2009. Fondazione del plinto appartenente alla domus datata tra fine I sec. a.C. e I sec. d.C.

 

Scavo 2009. Fondazione di un muro appartenente alla domus datata tra fine I sec. a.C. e I sec. d.C.

Rinvenimenti

Fontana (scavo 1965-67)

Uno dei due getti di fontana in bronzo a forma di anatra. Seconda metà del I secolo a.C. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Elementi bronzei di zampillo di fontana.
Un complesso sistema meccanico interno al calice e un disco con fori obliqui consentivano di ottenere un getto d’acqua con movimento elicoidale. a. calice; b e c. elementi interni; d. disco traforato. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Arredo tricliniare (scavo 1965-67)

 

Letto tricliniare con gambe di bronzo decorate da scena figurata e con listello di rivestimento con motivo a meandro. Tavolino con montanti conformati ad erma. Seconda metà del I secolo a.C. Le parti di legno sono ricostruite (realizzazione Germano Bertolani).
Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

 

Particolare del letto tricliniare. La parte destinata all’appoggio delle spalle e della testa è stata ricostruita sulla base di confronti con analoghi letti tricliniari dell’Italia centrale. Il telaio era rivestito da una lamina bronzea. Le gambe figurate erano inserite in una base esagonale. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Letto tricliniare in bronzo da Amiterno (Abruzzo)

 

Base esagonale decorata con ornato in rilievo a margherita Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Lamina di bronzo che rivestiva il telaio del letto decorata da una fascia a meandro ottenuta con la tecnica dell’agemina, una minuta connessione a intarsio di laminette d’argento e bronzo dorato che conferisce delicati effetti di luce e colori.
Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Particolare di una delle gambe del letto con scena figurata. Si tratta di una raffigurazione a soggetto mitologico: Ercole e un giovane guerriero (Teseo?) aggrediscono un centauro (Euritione?). Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

I tre montanti di bronzo di tavolino conformati ad erma. Seconda metà del I secolo a.C.
Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Gambe di letto di bronzo del tipo a candeliere. Seconda metà I secolo a.C. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Candelabro (scavo 1965-67)

Candelabro di bronzo: base a treppiede mobile conformata a zampe di ariete (1); stelo composto da tubi che inserendosi uno dentro l’altro permettevano di regolare l’altezza (2); portalucerna a forma di ramo di albero (3); elemento terminale a forma di vaso entro il quale era sistemata la fiaccola fermata mediante apposito foro di fissaggio (4). Sopra questa terminazione poteva essere appoggiata anche una lucerna. Seconda metà I secolo a.C.

 

Candelabro di bronzo. Seconda metà I secolo a.C.Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Altri materiali (scavo 1965-67)

 

Frammenti di rivestimenti parietali in marmo.
Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Frammenti di rivestimenti parietali di marmo con scanalature curvilinee. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Frammento di rivestimento parietale di marmo policromo con scanalature. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Elemento decorativo quadrato di marmo policromo per pavimenti o pareti. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Frammento di mosaico a tessere bianche e nere con quadrati e triangoli. Seconda metà del I secolo a.C. – I secolo d.C. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Mortaio di pietra con beccuccio. Seconda metà I secolo a.C. – I secolo d.C. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.

 

Frammento di conduttura di piombo. Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

Materiali dello scavo 2009, fase I:

Frammento di ansa d’anfora rodia con bollo

 

Frammento di patere in ceramica a vernice nera

 

Frammento di piede con lettere ..ALVI

 

Pedina da gioco

 

Materiali dello scavo 2009, fase II:

Frammenti di intonaci dipinti

 

Frammento di piede a zampa leonina di tavolo in marmo