123. Piazza G. Matteotti

Necropoli. Età tardoantica
Gennaio 1937. Scavi per fognature (ricerche A. Pedrazzi, C. Giorgi, F. Malavolti)

Durante i lavori si rinvenne un gruppo di sepolture che poggiavano su un piano di frequentazione posto a m 3,95 di profondità. La tomba principale era costituita da un sarcofago di marmo la cui sommità fu individuata a m 2,80 dalla superficie. Conteneva due scheletri privi di corredo deposti su un letto di paglia.

Vicino al sarcofago erano collocati una tomba del tipo a cassa laterizia in muratura che conservava i resti di dieci individui e un sarcofago probabilmente del tipo a cassa liscia con i resti di due scheletri.

Nella stessa area fu poi individuata una seconda tomba a cassa laterizia forse con copertura di lastre di marmo o di pietra. Il rinvenimento si riferisce alla necropoli tardoantica a ovest della città.
Il sarcofago di marmo è conservato presso il Museo Lapidario Estense.

Fonti e documenti

“Gazzetta dell’Emilia”

 

“Gazzetta dell’Emilia”, 13-14 gennaio 1937

 

Telegramma di A. Pedrazzi

Tra le carte di Pedrazzi è conservato il telegramma che lo stesso Pedrazzi inviò a Roma con la notizia del recupero del sarcofago.

 

Archivio Pedrazzi, Filza F (Mutina, articolivari) ASCMO

 

Foto dello scavo

In primo piano il sarcofago di marmo. Al lato si notano la sepoltura a cassa laterizia in muratura e il secondo sarcofago a cassa liscia, con coperchio ad acroteri angolari, danneggiato da un pozzo di età medievale o moderna.

 

Particolare dello scavo del 1937

Rinvenimenti

Sarcofago

Sarcofago a cassapanca di marmo databile intorno all’ultimo quarto del III secolo d.C. Il coperchio, a forma di tetto displuviato, è munito di acroteri angolari. Sulla testata dei coppi centrali della fronte è l’iscrizione D(iis) M(anibus).

Al centro della cassa è posta una tabella rettangolare con anse a doppia voluta; i riquadri laterali, nei quali lo schema decorativo prevedeva l’inserimento di figure di eroti, sono rimasti allo stato semilavorato. La tabella recava originariamente un’iscrizione, erasa in occasione del riutilizzo del sepolcro in età tardoantica.

 

Sarcofago a cassapanca. Museo Lapidario Estense

 

Il sarcofago poggiava su alcuni blocchi parallelepipedi di pietra che formavano una base di circa 40 cm di altezza. All’interno erano deposti due scheletri sovrapposti privi di corredo. Quello più in alto poggiava la testa su un frammento di laterizio e sulle ossa erano riconoscibili tracce di stoffa.

Al di sotto degli scheletri fu individuato un deposito di materiale vegetale composto di fogliame e paglia.