800. Via Emilia Est, tra S. Lazzaro e la Fossalta

Tomba. I secolo d.C.
6 novembre 1608. Scavi per il recupero di argilla per una fornace o per la costruzione di una fornace

Una cronaca del XVII secolo ricorda il rinvenimento di una stele funeraria con iscrizione, oggi andata perduta, di cui è però riportato un disegno.

La stele potrebbe essere riferita alla necropoli orientale di Mutina, anche se la distanza notevole dal centro urbano potrebbe fare pensare che il sepolcro sia da riferire ad una villa extraurbana.

Approfondimento

Nella cronaca di Giambattista Spaccini alla data del 6 novembre 1608 si trova la notizia del rinvenimento “tra S. Lazaro e la Fossalta” di una stele funeraria di cui sono riportati il disegno, che la mostra fissata su un blocco, e il testo dell’iscrizione.

Lo specchio epigrafico appare sormontato da due busti, forse posti dentro nicchie, con un insolito coronamento semicircolare all’interno del quale è inserita una testa di gorgone.

Fonti e documenti

Cronaca di G. Spaccini

 

 

Giambattista Spaccini, Cronaca modenese, vol. V, c. 45 r. ASCMO

 

Memoria antica ritrovata all’orto de Canobii

Adì 6 N. tra S. Lazaro e la Fossalta a un luogo del Canobia morto dove si faceva una fornace vi hanno ritrovato assai pezzi di marmo infra gli altri uno scritto over scolpito tal memoria cioè:

 

V(ivo) / Sex(to) Nonio Sex(ti) l(iberto) Notho, conlib(erto), / Nonia Sex(ti) l(iberta) Anthedo / sibi et / Areste libertae, / C(aio) Calventio Eronis lib(erto) / Primo, / Musae lib(ertae), Arguto deliḳ(ato), / C(aio) Rubrio C(ai) l(iberto) Probato, / Paullo l(iberto), Pyrallidi meae, / Nymphae l(ibertae), C(aio) Calventio Tyro, v(ivis). / In agr(o) p(edes) XXV, in fr(onte) p(edes) XX.

Nonia Anthedo, liberta di Sesto, (fece) a Sesto Nonio Noto, liberto di Sesto, compagno di manomissione, ancora vivente, a se stessa e alla liberta Ariste, a Gaio Calvenzio Primo, liberto di Erone, alla liberta Musa, al prediletto Arguto, a Gaio Rubrio Probato, liberto di Gaio, al liberto Paolo, alla mia Pirallide, alla liberta Ninfa e a Gaio Calvenzio Tiro, ancora vivente. Il recinto misura sul lato frontale 25 piedi, 20 piedi in profondità.

Datazione: I secolo d.C.