326. Viale G. Moreali

Necropoli. Età romana
Giugno 1999. Scavi per l’ammodernamento della linea ferroviaria Modena-Sassuolo (scavi Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna)

Lo scavo, esteso per alcune decine di metri a nord e a sud di Viale G. Moreali, ha permesso il recupero di varie sepolture ad incinerazione, sia diretta che indiretta, e di alcune stele pertinenti a recinti funerari.

Le tombe erano generalmente dotate di oggetti di corredo: balsamari di vetro, monete di bronzo, lucerne e bicchieri in terracotta, oltre a piattelli, che contenevano offerte di cereali o frutta. Accanto ad alcune sepolture sono state trovate tracce di rituali funerari, soprattutto anfore e altri contenitori ceramici, in cui i famigliari dei defunti versavano offerte per la libagione rituale.

Le tombe si riferiscono alla necropoli orientale di Mutina, probabilmente in relazione alla presenza di una strada che si dirigeva a sud est, verso il crinale appenninico.

I materiali sono conservati nel Lapidario Romano dei Musei Civici e presso il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.

Fonti e documenti

Foto dello scavo

 

Viale Moreali. Stele sepolcrale iscritta in fase di scavo.

 

Viale Moreali. Stele funeraria con iscrizione di Fadius Amphio in fase di scavo.

Rinvenimenti

Stele di C. Fadius Amphio

Stele rettangolare, databile al I secolo d.C. La parte inferiore presenta la superficie appena sbozzata ed il foro per il fissaggio nel terreno.

 

Stele di Caius Fadius Amphio
Musei Civici di Modena, Lapidario Romano

 

V(ivus) / C(aius) Fadius C(ai) [l(ibertus)] / Amphio sibi et / Decimiae I<=P>ollant(is) l(ibertae) / Iucundae / suisque omnibus. / In fr(onte) p(edes) XII, in agr(o) p(edes) XIIII.

Gaio Fadio Anfione, liberto di Gaio, (fece) da vivo a se stesso e a Decimia Gioconda, liberta di Pollante, e a tutti i suoi. L’area sepolcrale misura 12 piedi sul lato frontale, 14 piedi in profondità.

L’iscrizione ricorda i nomi di due personaggi, legati da rapporto coniugale, oltre che dalla comune origine servile: Caius Fadius Amphio denuncia nel cognome di origine greca la propria provenienza servile. Decimia Iucunda è liberta di Pollante; il lapicida trascrive però Iollant(is), confondendo la lettera iniziale del nome. L’area sepolcrale ha un’estensione di circa 14,7 mq.

 

Stele di M. Vettius Clarus

Stele centinata iscritta. È stata realizzata con un blocco di reimpiego, probabilmente la soglia di una porta. Una profonda scanalatura a sezione rettangolare è visibile sul lato sinistro. Il lato destro invece non sembra essere stato rilavorato e presenta una superficie levigata. Il blocco è stato scalpellato sulla sommità per ottenere il profilo centinato. La stele è databile al II secolo d.C.

 

Stele di M. Vettius Clarus
Musei Civici di Modena, Lapidario Romano

 

[M(arcus)] Vettius M(arci) / lib(ertus) Clarus / [s]ibi et suis / et Floreiae / P(ubli) lib(ertae) Lillusae / concubinae / et libertis / libertabus. / In agr(o) p(edes) XIIII, / in f(ronte) p(edes) XII.

Marco Vezio Claro, liberto di Marco, (fece) a se stesso e ai suoi, e a Floreia Lillusa, liberta di Publio, concubina, ai liberti e alle liberte. L’area sepolcrale misura 14 piedi (m 4) sul lato frontale, 12 piedi (m 3,5) in profondità (= mq. 14,7).