2. Area della Cittadella

Necropoli. I secolo d.C.
Seconda metà del XVI secolo. Scavi per la costruzione della “Cittadella antica

Cronache del Cinquecento e del Seicento riportano l’iscrizione di un monumento funerario rinvenuto nell’area della Cittadella e pertanto riferibile alla necropoli occidentale di Mutina. Il monumento è andato successivamente disperso, ma sulla base delle caratteristiche epigrafiche può essere datato entro il I secolo d.C.

Approfondimento

Francesco Panini riporta il testo di un’iscrizione presente su un monumento funerario rinvenuto, afferma il cronista, “mentre che io scrivevo queste cose” (ossia nel 1567). La stessa iscrizione viene citata, con lievi discrepanze nel nome del defunto, quasi un secolo dopo nelle cronache di Bosellini e di Vedriani, nelle quali si specifica anche che il monumento era stato trovato “negli anni andati nelli fundamenti della Cittadella antica” (Bosellini) o “Cittadella Vecchia” (Vedriani). Presumibilmente i due cronisti si riferiscono alle opere di fortificazione iniziate per volere di Ercole I nel 1535 nello stesso luogo in cui sorgerà nel 1635 la Cittadella di Modena.

 

Fonti e documenti

Et ultimamente in un sasso ritrovato mentre che io scrivevo queste cose.

T. LUCILIUS T. L. AUCTOR VICTOR
SIBI ET SUIS CLODIAE CYPARAE
CONCUBINAE ET UXORIBUS CONCU
BINIS LIBERTIS LIBERTATIBUS
SERVIS ANCILLIS
IN FR. P. XII IN AG. P. XIIII

Francesco Panini, Cronica della Città di Modona. Historia di casa Boschetta
BE, Cronache Modenesi Manoscritte, a.N.7.23 (It. 576 e Lat. 790), c. 22 r.

 

Et ultimamente in un marmo ritrovato gli anni andati nelli fundamenti della Cittadella anticha si legano le seguente parole

T. LICINIUS T. L. AUCTUS ULTOR
SIBI ET SUIS CLODIAE CYPARIAE CONCUBINAE ET UXORIBUS CONCUBINI
LIBERTIS LIBERTATIBUS SERVIS ANCILIBUS IN FRONTE P. XII IN
AGR POSUIS XIIII …

Camillo Bosellini, Cronica antica dall’origine di Modena fino all’anno 1660
BE, Cronache Modenesi manoscritte, Deputazione Collegio S. Carlo 26, c. 56 r. e v., pp. 103-104

 

Lodovico Vedriani, Historia dell’antichissima città di Modona,
Modona 1666-1667, vol.I, p. 128

Rinvenimenti

Iscrizione funeraria

Del monumento funerario, oggi perduto, resta il testo dell’iscrizione tramandato con lievi discrepanze dai cronisti Panini e Bosellini e da Vedriani.

 

T(itus) Lucceius T(iti) l(ibertus) Auctus Victor (Unctor?) / sibi et suis: Clodiae Cyparae / concubinae et uxoribus / concubin(is) libert(is) libertab(us) / servis ancillis. / In fr(onte) p(edes) XII in ag(ro) p(edes) XIIII.

Tito Lucceio Aucto Vincitore (o il massaggiatore?), liberto di Tito, (dedica il monumento) a se stesso e ai suoi: alla concubina Clodia Cipara, alle mogli e alle concubine, ai liberti e alle liberte, agli schiavi e alle schiave. Il recinto misura sul lato frontale 12 piedi e 14 piedi in profondità.

 

Il termine che fu trascritto e interpretato come un secondo cognome del dedicante, VICTOR,  in realtà era forse un’indicazione di mestiere, VNCTOR = unctor, ovvero colui che cosparge di unguenti, una sorta di antico massaggiatore, che avrebbe potuto trovare impiego presso le terme o nell’anfiteatro della città.

L’iscrizione riporta la dedica sepolcrale di Titus Lucceius (?) Auctus Victor (?) alla concubina Clodia Cypara, di origine servile, come denuncia il cognome, ma con posizione privilegiata rispetto alle mogli legittime, alle concubine, ai liberti, alle liberte, agli schiavi e alle schiave, ovvero a tutti i membri di diritto o di fatto della famiglia d’appartenenza. L’area sepolcrale misura circa m 3,60 x 4,20. La mancanza della dedica agli Dei Mani potrebbe essere indizio di una datazione al I secolo d.C.