186. Viale Caduti in Guerra, a nord dell’incrocio con Via San Giovanni del Cantone

Bonifica con anfore? Età romana
2 luglio 1549. Scavi per la costruzione delle mura presso la chiesa della Madonna della Fossa (area del baluardo di S. Giovanni del Cantone)

Una cronaca del XVI secolo riferisce il recupero di un cospicuo numero di anfore ad una profondità di circa m 6,70. In base al confronto con ritrovamenti analoghi attestati in area urbana, il rinvenimento può essere interpretato come un intervento di bonifica con anfore. I materiali non sono conservati.

Approfondimento

La cronaca di Tommasino de’ Bianchi documenta il recupero ad una profondità di 12 braccia (circa m 6,70) di numerosi vasi, chiaramente identificabili come anfore: “hano atrovato questo dì molti vasi de preda aguzi nel fondo come è un limon panzuto con il collo longo e sutile e le boche assai largete con le orechie dalle parti”.

Fonti e documenti

Cronaca di T. de’ Bianchi

Adì ditto
Messer Bartolamè et messer Antonio Francesco fratelli de Foiani che hano tolto a fare fare la piata forma dalla nostra Dona della Fossa hano atrovato questo dì molti vasi de preda aguzi nel fondo come è un limon panzuto con il collo longo e sutile e le boche assai largete con le orechie dalle parti che erano sotto terra più de 12 braza in el luoco dove ha andare il fondamento de detta piata forma.

Se dice che a quello tempo bruzavano li corpi morti e mettevano le ceneri in detti vasi; in altri luochi intorno a questa città ge stato atrovato molte sepulture de preda viva etiam de preda cotta et piombo e altre belle cose antige etiam medaglie ma non s’è atrovato thesoro nisuno che se sapia al presente.

E queste cosse che se atrovano mostrano essere questa città antiquissima et essere alhora richissima e populata.

 

Tommasino de’ Bianchi, Cronaca modenese, 2 luglio 1549
BE, Cronache Modenesi manoscritte, a. T.1.9, c. 734 r.