125. Via C. Battisti 63

Necropoli. Età tardoantica
1858-1862. Scavi per le fondazioni di casa Poppi (ricerche C. Cavedoni, C. Costa)

Lo scavo permise il recupero, alla profondità di m 4,50, di un sarcofago e di altri materiali fra cui un frammento di monumento funerario e una lastra di marmo con iscrizione.
Il rinvenimento si inquadra nell’ambito della necropoli tardoantica a ovest della città.  I materiali, non più conservati, sono noti attraverso la documentazione e i disegni ottocenteschi.

Approfondimento

Celestino Cavedoni fornisce una descrizione puntuale del sarcofago. Il coperchio era a forma di tetto decorato “a squame” ed era munito di acroteri angolari. La fronte era divisa in tre riquadri: i due laterali erano appena sbozzati, quello centrale era occupato dall’iscrizione contenente la dedica di Turpianna Tertia (Turpianni/ae Tertiae. Ipsa sibi / viva posuit. A Turpiannia Terza.

Ella stessa, vivente, pose per sè). All’interno conteneva i resti di due individui, un adulto e un bambino, separati da una lastra di marmo nero. La tipologia del sarcofago appare compatibile con una datazione entro il III secolo d.C.

Rinvenimenti

Frammento di monumento funerario

Celestino Cavedoni pubblica il disegno di una lastra di calcare decorata a bassorilievo con motivo a finto cancello affiancato da girali di vite e foglie d’acanto. Il particolare motivo decorativo, probabilmente databile al I secolo d.C., suggerirebbe l’appartenenza del frammento ad un monumento funerario a edicola.

La presenza della lastra in un contesto di età tardoantica è forse attribuibile ad un reimpiego, come attestato in varie circostanze nelle necropoli tardoantiche di Mutina.

 

 

Lastra di marmo

Tra i materiali rinvenuti nello scavo di Via C. Battisti Celestino Cavedoni segnala una lastra di “marmo greco” di cm 40 x 32, nella quale due pesci nell’atto di ingoiare sette pani compaiono sotto all’iscrizione SYNTHROPHION.

 

Il significato dell’iscrizione (comunità, gente vissuta insieme) e la simbologia cristiana potrebbero indicare che si tratti di una sepoltura collettiva di una associazione o di una confraternita religiosa. Questo tipo di lastre potevano anche essere murate come tabelle o insegne sulla fronte delle tombe a cella.