Stele funeraria del legionario modenese Publius Flavoleius Cordus. Landesmuseum Mainz

Cittadini di Mutina nell’esercito romano in età imperiale

Il nerbo dell’esercito romano era costituito dalle legioni stanziate fuori dall’Italia, nelle provincie al confine dell’impero o in quei territori che richiedevano un presidio costante.

Il servizio nel corpo legionario durava non meno di vent’anni e non sempre il congedo dall’esercito comportava il rientro dei veterani nella città natale. Spesso i soldati romani finivano col mettere radici nei paesi dove avevano prestato sevizio, sposandosi con donne locali, sia pur conservando l’orgoglio delle proprie origini che si palesa nella indicazione della città natale, espressa nelle epigrafi funerarie.

Un significativo nucleo di iscrizioni funerarie e votive rinvenute non solo nel Modenese, ma anche a Roma, ad Aquileia, e nelle più remote Province dell’Impero, attesta che diversi uomini nativi di Mutina lasciarono la loro città per servire lo stato come legionari, come ufficiali dell’esercito, come membri del corpo dei pretoriani o come urbaniciani, in un orizzonte cronologico che va dalla seconda metà del I secolo a.C. al III secolo d.C.

Una delle testimonianze più antiche riguarda il centurione modenese C. Rubrius, che terminò la sua vita a Filippi, luogo della celebre battaglia che segnò la fine dei cesaricidi, M. Giunio Bruto e G. Cassio Longino, sconfitti dalle forze congiunte di Ottaviano e M. Antonio (42 a.C.).

Rubrio, che fu a capo di una centuria della III legione, fedele ai triumviri, risulta ascritto come i cittadini Filippesi alla tribù Voltinia e non alla tribù Pollia, alla quale di norma venivano assegnati i cittadini nativi di Mutina. Questo fatto induce a ipotizzare che Rubrius fosse uno di quei militari italici che, dopo la vittoria dell’esercito triumvirale, furono stanziati nella nuova colonia dedotta a Filippi.

Nella seconda metà del I secolo a.C. svolse il suo tribunato militare – non si sa purtroppo in quale legione – il modenese P. Aurarius Crassus; anche del centurione mutinense P. Clodius, attivo negli stessi anni, non è attestato il nome della legione d’appartenenza.

Agli anni che vedono il tramonto della Repubblica e l’inizio del Principato risale la testimonianza di un altro centurione nativo di Mutina e sepolto lontano dal luogo d’origine, tale Aticius, appartenente alla gloriosa legio XXX creata da Cesare: la sua epigrafe, purtroppo frammentaria e oggi perduta, fu segnalata nell’attuale territorio di Locri.

Due legionari modenesi, M. Miledius e P. Maenelius, morirono nei primi anni del I secolo d.C. ad Aquileia. Nella stessa città fu sepolto anche tale P. Carfenus, modenese di nascita e veterano della XV legione Apollinare, la stessa nella quale, intorno alla metà del I secolo d.C., svolse il suo servizio militare anche il centurione modenese T. Sepunius Postumus.

A Noviomagus Batavorum (l’odierna Nimega, in Olanda) fu collocato il monumento funerario del mutinense L. Cornelius Cinna, veterano della XX legione, morto all’età di 65 anni presumibilmente agli inizi del I secolo d.C.; a Mogontiacum (l’attuale Mainz, in Germania) trovò invece la morte e una degna sepoltura il legionario nativo di Mutina P. Flavoleius Cordus, di 43 anni, anche lui vissuto nel I secolo d.C.

Nella prima metà del I secolo d.C., un uomo originario di un piccolo centro dell’ager Mutinensis (attuale Campogalliano), C. Urbanus Taurus, fu centurione della III coorte dei Vigili, gli addetti all’ordine e alla sicurezza a Roma.

Le testimonianze epigrafiche di militari modenesi si concentrano in particolare nel II secolo d.C.: risalgono infatti a questo periodo le iscrizioni di Roma che ricordano il soldato Scantius Aprilis, i pretoriani L. Gavius Severus, M. Ballonius Paullus, … T. f. Nepos, L. Aufustius Secundus, P. Murtelius Marcellinus, … Felix e T. Faesulanus Stator, il veterano pretoriano Q. Rosinius Severus e l’urbaniciano T. Parnianus Praesens.

In questi anni, o poco più tardi, svolsero il loro servizio come pretoriani anche il modenese C. Maternius Quintianus e lo sconosciuto veterano per cui fu realizzato lo splendido sarcofago con insegne militari rinvenuto nel 1947 in Piazza Matteotti a Modena (rinvenimento 124).

Nel III secolo d.C., sempre a Roma, è attestato il servizio degli urbaniciani modenesi Burrenus Maximus, C. Rubrius Ursus e […]ianus, e del loro concittadino Q. Mevanius Marcellus. All’incirca nello stesso periodo i due fratelli C. Samius Crescens e C. Samius Fortis, la cui stele è venuta alla luce a Ganaceto (MO), svolsero il loro servizio rispettivamente tra le coorti urbane e il corpo dei pretoriani.

Da Simonesti, in Romania, proviene infine l’ara votiva innalzata a Giove Ottimo Massimo dal prefetto di cavalleria T. Vettius Severus. Questo cavaliere operante in Dacia nel III secolo d.C. è probabilmente da mettere in relazione con due illustri esponenti della gens Vettia legati a Mutina: T. Vettius Nepos, che fu duoviro e flamen dialis presso Modena, e P. Vettius Sabinus, che fu a capo del municipio di Ravenna prima di trovare la morte e una degna sepoltura a Mutina.

 

– Stele di C. Rubrius

C(aius) Rubrius C(ai) f(ilius), / Vol(tinia), Mut(ina), / cen(turio) leg(ionis) III, / c(o)hor(tis) III, has(tatus), / pr(ior) HH[—].

Gaio Rubrio, figlio di Gaio, della tribù Voltinia, di Modena, centurione della terza legione, della terza coorte, astato, primo …

Datazione: 40 a.C. circa.

Luogo di ritrovamento: Filippi (Grecia).

 

– Iscrizione di (…) Aticius (perduta)

[—] Aticius T(iti) f(ilius) Pol(lia), / Mutina, (centurio) l(egionis) XXX / Classicae.

… Aticio, figlio di Tito, della tribù Pollia, di Modena, centurione della trentesima legione Classica.

Datazione: 40-20 a.C.

Luogo di ritrovamento: Locri (RC).

 

– Ara funeraria di M. Miledius

M(arcus) Miledius / M(arci) f(ilius) Pol(lia), miles / leg(ionis) VIII August(ae), / domo Mutina, / testamento fier(i) iussit. / Arbitratu / M(arci) Petroni M(arci) lib(erti) / Dromonis / M(arcus) Miledius Datus lib(ertus). / L(ocus) m(onumenti) q(uo)q(uo)v(ersus) p(edes) q(uadrati) XVI.

Marco Miledio, figlio di Marco, della tribù Pollia, soldato della legione ottava Augusta, originario di Modena, fece fare (quest’ara) per testamento. A curarne l’esecuzione fu il liberto Marco Miledio Dato, su concessione di Marco Petronio Dromone, liberto di Marco. Il recinto funerario misura su entrambi i lati 16 piedi.

Datazione: inizio I secolo d.C.

Luogo di ritrovamento: Aquileia.

 

– Stele di P. Maenelius

P(ublius) Maenelius / St(ati) f(ilius) Pol(lia) Muti(na), / miles c(o)hor(tis) / V̅I̅ praet(oriae), hic / situs est.

Qui giace Publio Menelio, figlio di Stazio, della tribù Pollia, di Modena, soldato della sesta coorte pretoria.

Datazione: primi decenni del I secolo d.C.

Luogo di ritrovamento: Aquileia.

 

– Stele di L. Cornelius Cinna

L(ucius) Corneliu[s] / L(uci) f(ilius) Poll(ia tribu) Cinn[a], / Mut(ina), vet(eranus) ex leg(ione) / XX, ann(orum) (sexaginta quinque) / h(ic) s(itus) e(st). / Prima con(iunx) [f(ecit)].
Qui è sepolto Lucio Cornelio Cinna, figlio di Lucio, della tribù Pollia, di Modena, veterano della ventesima legione, di 65 anni. La moglie Prima (fece il monumento).

Datazione: prima metà del I secolo d.C.

Luogo di ritrovamento: Nijmegen (Olanda).

 

– Stele di P. Carfenus

[P(ublius) Carfen]ụs M(arci) f(ilius) / [Pol(lia) M]utina, / v[et(eranus) l]ẹg(ionis) X̅V̅ Apol(linaris), / [v(ivus) f(ecit)] sibi et / P(ublio) Carfeno P(ubli) l(iberto) / Murrano, / Trosiae Melete / uxsori, / [—]ṛiae T(iti) l(ibertae) / [Fort]unaṭaẹ / [—]o / ——? / L(ocus) m(onumenti) in fr(onte) p(edes) X, / in a̲gr(o) p(edes) XVIII.

Publio Carfeno, figlio di Marco, della tribù Pollia, di Modena, veterano della quindicesima legione Apollinare, fece da vivo a se stesso e a Publio Carfeno Murrano, liberto di Publio, alla moglie Trosia Melete, a … Fortunata, liberta di Tito … Il recinto misura 10 piedi sul lato frontale, 18 piedi in profondità.

Datazione: I secolo d.C.

Luogo di ritrovamento: Aquileia (UD).

 

– Stele di P. Flavoleius Cordus

P(ublius) Flavoleius P(ubli) f(ilius) Pol(lia) / Mutina Cordus, mil(es) / leg(ionis) XIIII Gem(inae) h(ic) s(itus) e(st), / ann(orum) XLIII, stip(endiorum) XXIII. / C(aius) Vibennius L(uci) f(ilius) ex t(estamento) fec(it).

Qui giace Publio Flavoleio Cordo, figlio di Publio, della tribù Pollia, di Modena, soldato della quattordicesima legione Gemina, di 43 anni, con 23 anni di servizio. Gaio Vibennio, figlio di Lucio, fece (il monumento) per esecuzione testamentaria.

Datazione: I secolo d.C.

Luogo di ritrovamento: Mainz (Germania).

 

– Iscrizione votiva di C. Varronius Priscus

C(aius) Varronius / C(ai) f(ilius) Priscus / dom(o) Mut(ina?) / v(ir?) b(onus?) f(ecit) [—].

Gaio Varronio Prisco, figlio di Gaio, di Modena, (uomo buono?) fece (il monumento) …

Datazione: I secolo d.C.

Collocazione: Petronell-Carnuntum (Austria).

 

– Iscrizione di L. Gavius Severus

Una lunga iscrizione della Capitale ricorda il servizio militare del modenese Lucio Gavio Severo.

Datazione: 135/137 d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Iscrizione funeraria di M. Ballonius Paullus

D(is) M(anibus). / M(arco) Ballonio / M(arci) f(ilio) Pol(lia) Paullo, / Mutina, / mil(iti) coh(ortis) X pr(aetoriae), |(centuria) / Frontonis; mil(itavit) / ann(os) VIIII, vix(it) ann(os) / XXXVI.

T(estamento) p(oni) i(ussit).

Agli Dèi Mani. A Marco Ballonio Paolo, figlio di Marco, modenese della tribù Pollia, soldato della decima coorte pretoria, della centuria di Frontone; servì per 9 anni, morì a 36. (Il monumento fu posto) per esecuzione testamentaria.

Datazione: prima metà II secolo d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Ara votiva di Q. Rosinius Severus

Aesculapio sac(rum) / ex voto suscepto, / missi honesta miss(ione) / ex coh(orte) III pr(aetoria), (centuria) Gradivi, / Q(uintus) Rosinius Q(uinti) fil(ius) Pol(lia) / Severus, Mutina, / T(itus) Popilius T(iti) fil(ius) Ani(ensi) / Brocchus, / Caesaraug(usta).

Quinto Rosinio Severo, figlio di Quinto, della tribù Pollia, di Modena, e Tito Popilio Brocco, figlio di Tito, della tribù Aniense, di Saragozza, (consacrarono questo altare) a Esculapio per il voto fatto, una volta congedati dalla terza coorte pretoria, dalla centuria di Gradivo.

Datazione: prima metà II secolo d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Iscrizione di (…) T. f. Nepos

Un’iscrizione di Roma ricorda il servizio di due soldati mutinensi: di uno si conosce con certezza solo la provenienza modenese; del secondo sono noti il patronimico, figlio di Tito, e il cognomen Nepote.

Datazione: 158 d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Iscrizione di L. Aufustius Secundus

Un’iscrizione di Roma ricorda il servizio del mutinense Lucio Aufustio Secondo sotto il consolato di Torquato ed Attico.

Datazione: 159-161 d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Iscrizione di T. Parnianus Praesens

L’iscrizione romana menziona il modenese Tito Parniano Presente, attivo nella dodicesima coorte urbana, nella centuria di Marcellino, sotto il consolato di Giuliano e Torquato.

Datazione: 168 d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Iscrizione di Felix e Marcellinus

Un’iscrizione dalla capitale ricorda il servizio di Publio Murtelio Marcellino, figlio di Publio, di Modena, sotto il consolato di Presente e Rufino; la colonna successiva dell’epigrafe, molto frammentaria, ricorda invece il modenese della tribù Pollia di cui si conserva il solo cognomen, Felice. L’uomo servì sotto il consolato di Severo e Sabiniano.

Datazione: 172 d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

Frammento di tavola con menzione di (S)cantius Aprilis

Una lunga e frammentaria iscrizione di Roma ricorda il servizio militare di Scanzio Aprile, di Modena, sotto il consolato di Mamertino.

Datazione: 186 d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Stele di T. Faesulanus Stator

D(is) M(anibus). / T(itus) Faesulanus / Stator, mil(es) coh(ortis) / III pr(aetoriae), Pollia, / Mutina; vix(it) / ann(is) XXV, mil(itavit) / ann(is) V. Comma/nupularis / h(eres) f(aciundum) c(uravit).

Agli Dèi Mani. Tito Fiesolano Statore, soldato della terza coorte pretoria, della tribù Pollia, di Mutina; visse 25 anni, militò per 5. Un commilitone fece realizzare (la lapide) in qualità di erede.

Datazione: II secolo d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Iscrizione di Q. Mevanius Marcellus

Un’epigrafe di Roma menziona il modenese Quinto Mevanio Marcello, attivo sotto il consolato di Crispino ed Eliano.

Datazione: 208 d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Iscrizione di Burrenus Maximus

Un frammento da Roma ricorda il servizio del modenese Burreno Massimo, figlio di Gaio, della tribù Pollia, attivo nella decima coorte urbana Antoniniana, nella centuria di Pomponiano.

Datazione: 211-217 d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Iscrizione di C. Rubrius Ursus

Un’epigrafe da Roma ricorda il servizio di Gaio Rubrio Orso, figlio di Gaio, modenese della tribù Pollia, attivo nella dodicesima coorte urbana, nella centuria di Marcello, sotto il consolato di Laterano e Rufino. La stessa iscrizione menzionava anche un altro mutinense, di cui resta solo parte del cognomen, [—]ianus.

Datazione: 218 d.C.

Luogo di ritrovamento: Roma.

 

– Ara votiva di T. Vettius Severus

I(ovi) O(ptimo) M(aximo) / T(itus) Vettius / Severus, / praef(ectus) coh(ortis) [IIII] / [Hisp(anorum) / eq(uitatae), do]mo Muti/nae, / v(otum) s(olvit) / l(ibens) m(erito).

Tito Vezio Severo, prefetto della quarta coorte della cavalleria Ispanica, nato a Modena, con animo grato scioglie il voto a Giove Ottimo Massimo.

Datazione: seconda metà III secolo d.C.

Luogo di ritrovamento: Simonesti (Romania).