230. Corso Adriano 9
Edificio. Età romana
1876. Scavo nel cortile di casa Molza (ricerche A. Crespellani)
Durante lo scavo per le fondazioni di un edificio venne effettuato un sondaggio archeologico. Al di sotto dei livelli di età medievale e degli strati alluvionali, si individuò a m 6,13 di profondità un grosso muro in mattoni sesquipedali manubriati. Il muro, della larghezza di m 1,36, era alto m 1,90 e con le sottofondazioni raggiungeva un’altezza complessiva di m 2,05. Presentava due riseghe a m 6,74 e m 7,61 corrispondenti, secondo Crespellani, a due diversi piani pavimentali.
Durante lo scavo, fra i detriti del crollo si rinvennero frammenti di anfore, ceramiche e intonaci dipinti. Crespellani, pur lamentando la ristrettezza dell’area di scavo, avanzò l’ipotesi che il muro potesse essere riferito alla cinta muraria della città. In realtà la zona era probabilmente occupata in età romana dal foro e dagli edifici pubblici ad esso connessi.
La profondità del piano pavimentale più antico potrebbe essere forse compatibile con il periodo repubblicano o tardo repubblicano. La probabile esistenza di più piani pavimentali indica un’occupazione dell’area prolungata nel tempo. Parte dei materiali è conservata al Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.
Fonti e documenti
Manoscritto di A. Crespellani
Muro demolito superiormente per opera dell’uomo essendo stato levato tutto un corso regolare restando la calce sulla pietra ancora attaccata. Che cosa fosse non può dirsi perché non si è potuto esplorare la parte interna e la lunghezza di esso per le fabbriche moderne che occupano il dintorno della costruzione.
Corso Adriano Casa Molza n° 25. Scavo 1876. Modena città.
Muro costrutto con mattoni manubriati lunghi cent. 45 larghi 30 grossi 5 alternati con altri nelle dimensioni di 44x14x5 uniti con calce bianca. Prima risega di metri 0,87 formata ad undici corsi dei suddetti mattoni e calce. Seconda risega formata da cinque corsi di mattoni come sopra. Metri 0,42. Mattoni rotti messi in coltello ed a secco cent. 15.
Muro lavorato a pietra viva colla faccia liscia dalla parte che guarda il Canalgrande ed a ponente. Fondamento in mattoni in coltello ed a secco dello spessore di m 0,15. Dall’interna risega alla cima 1,90. Fondamento 0,15 Totale della costruzione m 2,05
Nello scavare il foro a pozzo trovaronsi pei primi fondamenta chiaviche di Modena medievale con qualche frammento di ceramiche lavorate a fiori e frutta.
Indi a metri 5 comparivano le prime tracce del periodo romano consistenti in qualche frammento di mattoni, di embrici, di anfore vinarie, cocci di stoviglie rosse e nere che si fecero assai maggiori all’altezza delle riseghe di detto muro che in allora comparvero pezzi di bellissimi stucchi alla pompeiana come direbbesi oggigiorno (lavoro a scagliola) frammenti di intonaco rosso corallino ed a vari colori; ossa di bruti e qualche pezzo di legno il tutto raccolto e portato a casa Molza nel suo museo.
Il muro era stato costrutto con mattoni manubriati e cementati con calce bianca impastata con sabbia ben dilavata che mostra con quanta diligenza i Romani curassero le costruzioni murarie delle opere loro.
La profondità totale raggiunta dallo scavo è m 8,18.
Rinvenimenti
Intonaci