Le alluvioni tardoantiche e altomedievali

L’intensa attività di scavi archeologici condotta a Modena negli ultimi anni, congiunta a una campagna di datazioni radiocarboniche e dendrocronologiche effettuate su campioni di legno recuperati negli scavi, hanno consentito di precisare le datazioni delle alluvioni che hanno interessato la città di Mutina e il suo suburbio; grazie alle analisi delle sabbie è stato inoltre possibile individuare i corsi fluviali all’origine degli apporti sedimentari.

Profilo stratigrafico in rapporto al monumento di Vetilia(rinvenimento 74), progressivamente ricoperta dagli strati alluvionali. Modena, via Emilia Est.

Per quanto riguarda le alluvioni tra il Tardo Antico e l’Alto Medioevo si registrano diversi episodi, avvenuti con cadenza quasi secolare, collocabili tra la fine del III e l’inizio del IV secolo d.C., tra la fine del IV e l’inizio del V secolo, al VI secolo, e tra la fine del VI e l’inizio del VII secolo. Dopo il VII secolo non sono invece documentati significativi apporti sedimentari.

I sedimenti depositatisi nella zona occidentale della città e del suburbio sono da ricondurre al corso antico dei torrenti Cerca (che correva verosimilmente poco ad ovest delle mura urbiche) e Grizzaga, mentre nella zona orientale sono ricollegabili al torrente Tiepido che lambiva il perimetro est delle mura.