Ottobre del 44 a.C.

Gli eventi precipitano.
Marco Antonio lascia Roma agli inizi del mese per raggiungere Brindisi dove si ricongiunge alle sue legioni provenienti dalla Macedonia. Marco Antonio deve però affrontare la sedizione di una parte dei suoi soldati che chiedono a gran voce donativi più consistenti e l’immediata punizione degli assassini di Cesare. È costretto a promettere ulteriori pagamenti alle truppe, ma con molta durezza fa giustiziare i capi della rivolta.
Ordina poi a cinque sue legioni di marciare lungo la costa adriatica puntando su Rimini (Ariminum), accesso alla Gallia Cisalpina, mentre egli stesso con la sua legione più fedele la VAlaudae (ovvero le allodole, così detta perché i legionari ornavano l’elmo con un ciuffo di penne di allodole) si dirige su Roma.
Frattanto Ottaviano era giunto nella capitale con tremila fedeli legionari, veterani di Cesare e a lui devoti, reclutati senza alcuna ratifica delle istituzioni. L’atto fu interpretato da Marco Antonio come un’aperta minaccia.