19 Marzo 43 a.C.

Il console Pansa lascia Roma con le sue quattro legioni di reclute.

Fine Marzo 43 a.C.

Irzio e Ottaviano riprendono ad avanzare verso Mutina.
Marco Antonio non intende distogliere truppe dall’assedio di Mutina, quindi non attacca le forze del senato e lascia che venga occupata Bologna senza tentare di difenderla. Si limita solo ad alcuni attacchi di disturbo della veloce cavalleria ausiliaria, arma con la quale prevale nettamente sugli avversari.
Dopo la conquista di Bologna i senatoriali riescono comunque ad avere la meglio sulla cavalleria di Marco Antonio, che tuttavia riesce a disimpegnarsi e a raggiungere il resto delle forze a Modena.
I senatoriali la inseguono fino al corso di un fiume, probabilmente il Panaro, che allora si chiamava Scultemna, nome rimasto ancora oggi ad uno dei rami appenninici del Panaro.
Giunti a poche miglia da Modena Irzio e Ottaviano tentano il passaggio del Panaro ma vengono respinti dal presidio che Marco Antonio aveva lasciato a guardia del ponte sul fiume, che probabilmente si trovava a Sud dell’attuale ponte di S. Ambrogio, dove la via Emilia attraversava il fiume.
L’armata senatoriale tenta di avvertire gli assediati di Modena del loro arrivo. Un soldato viene mandato sopra una alta pianta per lanciare segnali ottici ma l’espediente non funziona.
Constatata l’impossibilità di attraversare il Panaro nel punto più diretto, l’esercito del senato è costretto a cercare un altro guado che probabilmente riesce a trovare alcune miglia più a monte. Una volta passato il fiume le legioni di Irzio e Ottaviano stanziano il loro accampamento presumibilmente a Sud di Modena.
Le condizioni degli assediati sono assai difficili e la città sta per capitolare come vorrebbe Marco Antonio. È necessario fare arrivare al più presto rifornimenti. Si tenta così di inviare dei sommozzatori che percorrendo un fiume che lambiva la città (probabilmente il Saniturnus,l’attuale Tiepido) avrebbero potuto raggiungere Mutina. Lo stratagemma viene scoperto da Marco Antonio che fa tirare delle reti per impedire ai sommozzatori di proseguire lungo il fiume.
Successivamente però i senatoriali riescono a comunicare con gli assediati tramite colombi viaggiatori e a far pervenire rifornimenti con delle botti che fanno scendere lungo il fiume.
Durante questa prima fase dei combattimenti un contingente di cavalleria ed un reparto di truppe che montava elefanti diserta passando dalle forze del senato a quelle di Marco Antonio.