Inizi di Febbraio del 43 a.C.

Giunge a Roma la notizia che Marco Antonio ha rifiutato ancora una volta di sottomettersi all’autorità del senato. È così proclamata la condizione di “nemico pubblico” per Marco Antonio e viene dato mandato ai consoli Irzio e Pansa di procedere militarmente contro Marco Antonio. È così formalmente approvato lo stato di guerra (Senatus consultum ultimum) e viene associato ai consoli in qualità di propretore il giovane Ottaviano al comando di due coorti pretorie.
Le truppe di Marco Antonio risalgono la via Emilia da Rimini giungendo presso Modena, dove stringono d’assedio la città, erigendo imponenti opere di circonvallazione.
Il campo di Antonio viene costruito probabilmente ad Ovest di Modena, essendo questa zona al riparo rispetto al previdibile attacco da Est dell’esercito senatoriale.
Contemporaneamente Marco Antonio affida al fratello Lucio Antonio e ad altri suoi luogotenenti il compito di occupare le città vicine.
Senza colpo ferire occupano Bologna (Bononia) e, ad ovest di Modena, Reggio Emilia (Regium Lepidi) e Parma. Quest’ultima città, che appoggiava lo schieramento senatoriale (uno dei cesaricidi, Cassio Parmense era originario di Parma) subisce una feroce rappresaglia ad opera di Lucio Antonio.
Sinistri eventi fanno presagire il prossimo scontro fra Marco Antonio e il senato. Lo storico Cassio Dione, tre secoli più tardi, racconterà che una statua di Minerva venerata presso Modena, versava latte e piangeva sangue.

Fine di Febbraio – Inizi di Marzo 43 a.C.

Il console Irzio ed Ottaviano raggiungono i confini della Cisalpina con le avanguardie delle truppe del senato, consistenti nelle due legioni che si erano ribellate ad Antonio, la IV e la Martia Victrix, e nelle due coorti pretorie di Ottaviano.
Nel frattempo l’altro console Vibio Pansa, si attardava a Roma per arruolare quattro nuove legioni di reclute.
Dopo una marcia senza ostacoli le truppe di Irzio ed Ottaviano sono costrette dalla cattiva stagione a fermarsi e ad accamparsi presso due centri ad Est di Bologna: Forum Cornelii, l’attuale Imola, e Claterna, in prossimità di Ozzano Emilia.