62. Via B. Bacchini
Necropoli. I – III secolo d.C.
1898. Scavo di un fossato (ricerche A. Crespellani)
A 6 metri di profondità venne individuata una tomba alla cappuccina contenente uno scheletro con alcuni elementi di corredo. Al di fuori della tomba, su un lato, erano depositati altri oggetti, tra i quali una coppa in vetro verde e frammenti di lucerne, di cui una con bollo VIBIANI. Più a sud si rinvenne un frammento di stele iscritta con epigrafe funeraria metrica. I rinvenimenti sono riferibili alla necropoli occidentale di Mutina. I materiali sono oggi perduti ad eccezione della stele, conservata presso il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.
Rinvenimenti
Tomba alla cappuccina
Tomba alla cappuccina ed elementi del corredo descritti da Crespellani nella pubblicazione dello scavo come “due vasetti a larga bocca fabbricati al tornio senza vernice, di pareti sottilissime, uno rossiccio, cinerognolo l’altro”. Il corredo comprendeva anche una “informe fusione di piombo del peso di centig. 149”.
Stele di Leo et Vera
Frammento di stele rettangolare con iscrizione metrica, databile tra la fine del II e il III sec. d.C.
D(is) M(anibus). / Helio, / Leo et Vera / parentes. / Funeri de subito ra/ptus decumbis in ag/ro. O genesis, o dira dies / supprema iacenti inste/tit et myserum morti / [commisit? a]cerbum / …
Agli Dèi Mani. A Elio, i genitori Leone e Vera. Rapito da una morte improvvisa, riposi nel campo. Quale destino, che giorno crudele fu l’ultimo per te che giaci, giorno che ti affidò, infelice, come un frutto immaturo alla morte …
Alla consueta dedica agli Dei Mani del defunto Helius da parte dei genitori Leo e Vera, segue un testo metrico in esametri dattilici nel quale si sottolinea la crudele sorte del bambino rapito immaturamente dalla morte.