96. Via P. Ferrari 77

Monumento funerario. Prima metà del I secolo d.C.
2011. Scavi per la realizzazione di un edificio (scavo Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna)

Lo sbancamento di un’area di circa 1200 mq sul lato nord di via P. Ferrari, oltre ad una discarica databile tra il XVII e il XVIII secolo contenente frammenti laterizi e ceramici, ha portato in luce la parte sommitale di una stele funeraria di età romana, conservatasi ancora nell’originaria posizione verticale. L’approfondimento degli scavi nella zona circostante la stele ha consentito di arrivare fino al piano di posa del monumento, a circa 6 m di profondità. Attorno al monumento funerario, appartenuto a Q. Lollius Niger, sono venute alla luce due sepolture in fossa a incinerazione indiretta. Una delle tombe era dotata di un ricco corredo, composto da tre monete emesse tra il principato di Tiberio e quello di Caligola, lucerne, balsamari, frammenti di coppette e bicchieri a pareti sottili e alcuni elementi in osso lavorato, riferibili al letto funerario arso insieme al defunto.

Il posizionamento del ritrovamento all’interno della topografia della città in età romana consente di collocare in questo punto il passaggio di un importante asse stradale extraurbano, da identificare quasi certamente con il cardine massimo del territorio centuriato di Mutina (diretto verso la città di Verona), lungo il quale era presente una vasta necropoli.

I materiali sono conservati in situ (stele) e presso il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.

Fonti e documenti

Foto dello scavo

Monumento di Q. Lollius Niger in corso di scavo.

Rinvenimenti

Monumento di Q. Lollius Niger Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.

Monumento di Q. Lollius Niger. La stele in pietra calcarea d’Aurisina, alta 2,10 m, è coronata a frontone e poggia su un basamento costituito da 3 blocchi lapidei (uno in pietra d’Aurisina per il basamento superiore, due in trachite di Padova per quello inferiore); in totale il basamento aveva un’altezza di 70 cm, e poggiava su una fondazione costituita da 6 corsi di mattoni sesquipedali.

Q(uintus) Lollius Q(uinti) f(ilius) / Niger sibi et / Q(uinto) Lollio C(ai) f(ilio) Nigr(o) / patri / Tettulenae P(ubli) l(ibertae) Prima(e) / matri / Lolliae Q(uinti) f(iliae) Gratillae / filiae.

Quinto Lollio Nigro, figlio di Quinto, (dedicò) a se stesso e al padre Quinto Lollio Nigro, figlio di Gaio, alla madre Tettulena Prima, liberta di Publio, alla figlia Lollia Gratilla, figlia di Quinto.